Cosa faccio dopo la magistrale?

Che opzioni ha uno studente, una volta conclusa la laurea magistrale?

Dopo la laurea magistrale ci sono tre opzioni: continuare con gli studi, proseguendo quindi con il dottorato o il master di secondo livello, oppure entrare nel mondo del lavoro o, infine, iniziare una collaborazione di ricerca.

Cos’è il dottorato?

 

Il dottorato è un terzo livello di studi (dopo la laurea e la laurea magistrale) ed ha come scopo quello di prepararti a diventare un ricercatore.

 

Se vuoi entrare nel mondo della ricerca, che sia ricerca accademica oppure ricerca industriale (per esempio, il reparto di ricerca e sviluppo di una grossa azienda), il dottorato di ricerca è fondamentale. Lo scopo del dottorato è quello di prepararti a diventare un ricercatore. Ha la durata di 3 anni, durante i quali il “dottorando” partecipa a progetti di ricerca (tipicamente internazionali) e segue alcuni insegnamenti (di solito meno intensivi rispetto a quelli dei corsi di studio) per completare la propria formazione.

Quali attività vengono svolte nei tre anni di dottorato?

Le attività di ricerca consistono in elaborazione di nuove idee, realizzazione di esperimenti ed esperienza di pubblicazione. Si apprendono le capacità dei professionisti della comunicazione scientifica, come la capacità di scrivere articoli scientifici o presentare il proprio lavoro presso conferenze internazionali.

Come si conclude il percorso di dottorato?

Il dottorato si conclude con la preparazione di una tesi, diversa però rispetto alla tesi di laurea. È una tesi che si sviluppa e si compone di tutto il lavoro svolto nei tre anni. Parte dal capire il problema, definire lo stato dell’arte, proporre soluzioni creative e innovative, studiarle, sperimentarle, dimostrarne la validità e, infine, pubblicarle, in vari articoli e nella tesi stessa.

Cosa sono i master di secondo livello?

I master di secondo livello sono percorsi di studio della durata di un anno o un anno e mezzo, che danno un titolo, appunto, di master post-laurea. Cercano di dare operatività pratica e fondamenti per entrare nel mondo del lavoro in modo più preparato, specializzandosi in un settore. Si possono svolgere anche mentre si lavora, con il supporto del datore di lavoro. I master di questo tipo sono master del Politecnico, erogati da enti partner, come CEFRIEL e POLIMI Graduate School of Management (ex MIP).

 

“I master sono percorsi di studio che danno un titolo di master post-laurea”

 

Che sbocchi lavorativi si hanno alla fine della laurea magistrale?

Ci sono quattro grossi settori dove l’informatico si può collocare. Le software house, che sviluppano software e lo mantengono, le aziende industriali, le aziende di consulenza o le startup. Questa è una scelta di campo abbastanza forte, perché fare l’ingegnere informatico che fa il consulente in una società di consulenza è molto diverso da fare l’ingegnere informatico che fa l’informatico in una società di sviluppo software.

Cosa sono le startup e cosa richiedono?

Le startup sono piccole imprese che nascono da un’idea innovativa. Spesso richiedono delle competenze specifiche, come quelle che dà una laurea magistrale o addirittura un dottorato. Alcuni studenti, una volta usciti dalla laurea magistrale, fondano delle startup. Il Politecnico mette a disposizione, nel suo ecosistema, attività di supporto alle startup: c’è infatti un incubatore che si chiama Poli-Hub. Ci sono, inoltre, tantissime opportunità per premi, eventi, hackathon, per vincere supporto alla nascita di startup.

Che differenza c’è tra la laurea magistrale e la laurea, rispetto agli sbocchi lavorativi?

Una volta terminata la laurea magistrale si entra nel mondo del lavoro con la qualifica di dottore in ingegneria informatica, ma con una competenza e specificità maggiore rispetto al termine della laurea triennale. Ad esempio, puoi aver approfondito le tematiche di machine learning e artificial intelligence o le tematiche di sicurezza o dei big data. Quindi il profilo diventa più specifico rispetto a quello di un laureato triennale.

Che tipo di supporto dà il Politecnico per la ricerca di un lavoro?

Esiste un ufficio, che si chiama “Career Service”, dedicato a questo; è una struttura indipendente che si occupa delle relazioni con le aziende, fornendo servizi che vanno dall’orientamento al supporto per gli stage fino alla possibilità di pubblicare i propri curriculum per trovare un lavoro. Un’altra cosa che fa il career service ogni anno è organizzare i cosiddetti “career day” che sono appunto dei giorni in cui le aziende incontrano fisicamente i potenziali candidati interessati presso il politecnico in una sorta di “fiera”. Lo studente può trovare tutte le informazioni ed effettuare tutte le procedure online, tramite il sito.

Cos’è la collaborazione di ricerca?

Alcuni docenti e ricercatori, tipicamente nell’ambito di progetti, possono bandire posizioni di collaborazione retribuite, che si chiamano “assegni di ricerca”, se hanno bisogno di risorse umane su compiti specifici, utili al completamento del progetto. Chi li vince si trova quindi a cooperare in una attività di ricerca: può significare frequentare un laboratorio, supportare esperimenti o sviluppi tecnici, pubblicare articoli e anche partecipare a conferenze.
È una collaborazione temporanea, che può essere sfruttata dai laureati come un test sulla propria attitudine e interesse verso la ricerca. Può essere molto utile agli studenti che sono interessati al dottorato ma non sono sicuri che sia la strada giusta per loro. Permette di fare esperienza ma al termine non si ottiene alcuna qualifica.

 

“Chi vince il bando coopera in una attività di ricerca”