Cosa studio durante la triennale?

La laurea triennale in ingegneria informatica è, anzitutto, un corso di studi di ingegneria: infatti, siamo all’interno della Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione. Essere ingegneri vuol dire avere una formazione fortemente multidisciplinare. Si devono seguire, quindi, tutta una serie di insegnamenti di base, come matematica e fisica, e materie ingegneristiche, come elettrotecnica e meccanica. Poi ci sono gli insegnamenti legati alle “Information and Communication Technologies” (ICT) in senso ampio, quindi la parte di elettronica, ingegneria dell’automazione e reti di calcolatori, infine la parte di informatica vera e propria, con le sue materie tipiche come la programmazione, i sistemi operativi, le basi di dati, l’ingegneria del software. Lo studente che intraprende questo percorso deve sapere che non comincerà subito, quindi, ad affrontare temi applicativi (come lo sviluppo di un video gioco).

Come è organizzato il corso di studi?

Il primo anno è in comune con tutte le ingegnerie che riguardano il mondo dell’ICT, cioè automatica, elettrica, elettronica e informatica. Questo fa sì che gli studenti possano spostarsi dall’una all’altra al termine del primo anno senza “pagare pegno”. Dal secondo anno, si comincia invece ad avere un approccio più specifico, affrontando i temi di base dell’ingegneria informatica. Il terzo anno offre un’opzione di specializzazione, proponendo due percorsi: uno sempre orientato all’ingegneria informatica e un altro alle telecomunicazioni, anche in vista delle due lauree magistrali corrispondenti.

Come mai informatica e telecomunicazioni sono nello stesso corso di studi?

Ormai da un certo numero di anni le due lauree triennali, di informatica e di telecomunicazioni, sono fuse in una: la ragione si comprende facilmente osservando che non esiste un’applicazione software tra quelle che utilizziamo regolarmente che non sfrutti la rete. Dove c’è l’informatica c’è anche la rete, questo ha determinato la loro unione in un unico corso di studi.

Che grado di libertà ha lo studente rispetto al piano degli studi?

Come in tutte le lauree triennali, il grado di libertà non è alto. Va aumentando dal primo al terzo anno, con 10 crediti a scelta il secondo anno e 20 al terzo, che consentono di cominciare a orientarsi verso i propri interessi, che troveranno poi la loro massima espressione alla magistrale. Il peso di un insegnamento è espresso in “crediti” e un credito equivale a circa 25 ore di impegno complessive da parte di uno studente. Alla laurea triennale, l’unità minima per un insegnamento è di 5 crediti.

Quanto si programma in questo corso di studi?

Si programma fin dal primo anno, in progressione fino al terzo, in dipendenza anche dai crediti liberi scelti dallo studente. C’è quindi una filiera che consente agli studenti di continuare a programmare e sperimentare con le tecnologie informatiche durante tutto il percorso di studi. Va sottolineato però che il nostro non è un corso di studi, diciamo così, prettamente “tecnologico/pratico”. Uno studente resta con noi per almeno tre anni o magari spesso cinque, se fa anche la laurea magistrale. Cinque anni sono un tempo lunghissimo nel mondo dell’informatica, che può portare determinate tecnologie (ad esempio linguaggi di programmazione) a cambiare anche pesantemente. Quindi l’obiettivo non è imparare la tecnologia XX o il linguaggio di programmazione YY che verrà utilizzato un domani sul lavoro, perché… non si sa quali saranno. A ciò si aggiunga che finita l’università a ventitré, ventiquattro anni, il neolaureato ha davanti ancora almeno quarant’anni di vita lavorativa. Cosa sarà l’informatica fra quarant’anni? Cos’era l’informatica, quarant’anni fa? Non c’era. Quindi è fondamentale che lo studente apprenda le basi dell’informatica, che sono quelle che consentono di impadronirsi, in tempi brevi, di ogni nuova tecnologia che possa presentarsi in futuro. 

 

“Si programma fin dal primo anno, in progressione fino al terzo”